sabato 25 maggio 2013

La coltivazione dell'Aloe Arborescens


L'Aloe Arborescens si adatta molto bene alla coltivazione in vaso tanto da poterla definire una della poche "grasse" da appartamento, a condizione che venga posta in una posizione molto luminosa, preferibilmente sotto il sole diretto. 
Degli studi scientifici hanno dimostrato che la quantità di gel, la grandezza della pianta e la lunghezza delle foglie è direttamente proporzionale alla quantità di luce solare che la pianta riceve nel corso della sua vita (addirittura una pianta cresciuta all'ombra può avere solo l'8% del peso rispetto a una pianta cresciuta sempre alla luce solare diretta). 
Un buon terriccio non troppo compatto e rare annaffiature nei mesi caldi sono le uniche cose che queste rustiche piante richiedono. 
Se la pianta è grande e sviluppata, con foglie spesse e lunghe, ed è l'immagine della salute allora è una buona pianta, se invece è piccola e poco sviluppata, con foglie sottili e corte e dall'aspetto raggrinzito, anche se dovesse avere 20 anni non è sicuramente una buona pianta poichè è vissuta all'ombra. 
La presenza del fiore è sicuramente indicativa di un'ottima salute della pianta, ma non è necessario che abbia il fiore per essere una buona pianta. 
In natura il fusto può raggiungere anche alcuni metri di altezza con un diametro di circa 5 cm, molto ramificato dalla base. Le foglie, lunghe da 20 cm fino a 50 cm e larghe 5 cm, sono verdi (a volte con sfumature rossastre), senza macchie e incurvate verso il basso. La lunghezza e la larghezza delle foglie è, come ho detto prima, proporzionale alla luce solare ricevuta. 
Qui in Italia le foglie sono molto più piccole rispetto ai paesi tropicali e la concentrazione di aloina è quindi un pò minore. I bordi delle foglie hanno spine sporgenti lunghe circa 5mm. I fiori in grappoli semplici sono sempre rosso intenso.
L'Aloe è quindi una pianta che ha necessità di clima miti per poter crescere. Infatti vive bene all'aperto nelle zone a clima temperato-caldo mentre nelle zone più fresche deve essere portata al riparo dal freddo invernale in quanto non tollera temperature al di sotto di 5-8°C. Se ciò accade possono crearsi marciumi radicali specialmente se questo è accompagnato da eccessive annaffiature. Le temperature ideali di crescita sono intorno ai 20-24°C.
Sono piante, per la loro stessa natura, in grado di tollerare la siccità mentre non tollerano in alcun modo i ristagni idrici. Infatti nei loro habitat naturali crescono sempre nei pendii ben drenati e mai a fondo valle o nei luoghi dove potrebbero esserci dei ristagni d'acqua.
Nel periodo primaverile - estivo  l'Aloe va annaffiata con moderazione e avendo cura di non bagnare le foglie in modo da evitare che l'acqua possa depositarsi tra le foglie che potrebbe portare a pericolosi marciumi. 
La tecnica è quella di annaffiare abbondantemente e lasciare asciugare il terreno fino alla successiva irrigazione.
Al sopraggiungere dell'autunno - inverno le annaffiature vanno via via diminuite fino alla totale sospensione per tutto l'inverno. Con la primavera si riprendono gradatamente le annaffiature.
Qualora venga allevata per scopi terapeutici è bene non irrigare 8-10 giorni prima della raccolta affinchè i principi attivi siano più concentrati.
L'Aloe si rinvasa ogni anno, in primavera, aumentando via via le dimensioni del vaso. Non avendo un apparato radicale particolarmente profondo, è preferibile scegliere un vaso più largo che profondo e con adeguati fori di drenaggio  e sistemare sul fondo del vaso della ghiaia o dei pezzi di coccio.
Sono piante che non sono particolarmente esigenti in fatto di terreni ma prediligono terreni prevalentemente sabbiosi che favoriscono lo sgrondo rapido delle acqua in eccesso e leggermente acidi.
Si concima una volta al mese a partire dalla primavera e per tutta l'estate utilizzando dei fertilizzanti liquidi diluiti nell'acqua di annaffiatura dimunuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione.
Per quanto riguarda il tipo di concime tanti esperti consigliano un fertilizzante che oltre ad avere i cosiddetti "macroelementi" quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), abbia anche i "microelementi" quali il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B), il Molibdeno (Mo), tutti importanti per una equilibrata crescita della pianta.  Noi invece, fautori della concimazione naturale, usiamo solamente stallatico organico da noi preparato (letame di pecora e mucca), e vi assicuro che funziona meravigliosamente.
L'Aloe arborescens di solito non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie basali che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie. 
Abbiate l'accortezza di pulire e disinfettare la lama che usate per tagliare per evitare di infettare i tessuti. 
La moltiplicazione dell'Aloe avviene per seme o per polloni. In considerazione del fatto che, come abbiamo detto che sono piante autosterili e bisogna avere piante di varietà diverse per poter avere dei semi fertili, è molto più semplice la moltiplicazione per polloni: in tarda primavera, si prelevano dalla base della pianta i polloni che normalmente si formano. Vanno recisi con un coltello affilato, pulito e disinfettato e lasciati all'aria per due-tre giorni per favorire la fuoriuscita del latice che impedirebbe la radicazione. Dopo di che vengono posti in una composta formata da sabbia. Questa si tiene costantemente umida. Non appena avranno attecchito può essere rinvasata e trattata come le piante adulte.



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