È una pianta perenne, alta sino a 4 m molto ramificata, in natura si espande in grandi cespugli molto ramificati con grandi infiorescenze. Le foglie sono lunghe fino a 50 cm con dentellature spinose sporgenti di circa 5 millimetri ed i fiori in grappolo di colore rosso.
È autosterile: si riproduce perciò solo con l'impollinazione incrociata, in quanto i fiori maschili e quelli femminili della stessa pianta non si incrociano tra loro e la moltiplicazione avviene o per seme o per divisione dei polloni basali.
Al giorno d'oggi la pianta è diffusa praticamente in tutto il mondo, per lo più vicino al mare. In territorio italico la pianta è molto presente sulle coste del Mediterraneo, Adriatico e Tirreno, e comunque sempre in zone dove la temperatura non scenda sotto lo zero.
La pianta è nota per le sue molteplici proprietà fitoterapiche (vedremo meglio in seguito).
Ha principalmente effetti lassativi (dovuti soprattutto al contenuto in antrachinoni) e cicatrizzanti (con l'uso topico). Gli indigeni (ad esempio del Messico o del Brasile) la usavano soprattutto per proteggersi dai raggi solari per i suoi poteri lenitivi, idratanti e protettivi oltre ad avere un blando effetto antiinfiammatorio. Una precauzione d'uso va consigliata a chi è affetto da problemi intestinali (per l'azione irritante che le sostanze contenute nella pianta possono provocare sulle pareti intestinali) ed ai diabetici che fanno uso di insulina, perché l'Aloe abbassa l'indice glicemico e questo va calcolato nell'uso di insulina.
È stato ipotizzato un suo utilizzo per la cura del cancro.
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